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IL RISCATTO DELLE NOTE

Nelle scorse lezioni con la professoressa di musica abbiamo trattato, in educazione civica, di due importanti progetti nel campo dell’inclusività correlata con la musica: il coro delle mani bianche e le orchestre giovanili del Venezuela.

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Innanzitutto, vorrei parlare del primo progetto: il coro internazionale delle mani bianche. Questo progetto mi è piaciuto molto: attraverso questi cori si dà la possibilità a bambini e ragazzi non udenti di vivere la musica e apprezzarla. Io credo che la musica sia anche un grande aiuto per queste persone che spesso, purtroppo, non riescono nemmeno a parlare, ma vedendo altri ragazzi come loro che partecipano a questa iniziativa sono stimolati a utilizzare la loro voce.

Mi ha colpito anche la coerenza tra la melodia e la coreografia: non si direbbe mai che questi ragazzi non riescano a sentire la musica che viene suonata. Inoltre, per loro la musica è importantissima: essa permette loro di riacquistare la capacità, per esempio, di parlare. L'appartenenza al coro delle mani bianche li aiuta anche nel socializzare con gli altri.

 

Molto spesso queste persone non udenti si vengono escluse; invece, l'esperienza in questo coro li fa sentire importanti, li fa sentire qualcuno. Infine, molti di questi ragazzi potrebbero anche approcciarsi in futuro all'insegnamento di uno strumento musicale; infatti, le persone che non possiedono uno dei cinque sensi hanno spesso gli altri più sviluppati, caratteristica che aiuterebbe questi ragazzi ad imparare a suonare. In questo modo si garantisce loro anche la possibilità di lavorare in futuro.

Quindi, la caratteristica fondamentale di questo progetto è l’essere inclusivo. Esso, infatti, dà la possibilità a questi bambini e ragazzi di apprezzare la musica, un campo che alle persone non udenti è spesso precluso. Inoltre, questi ragazzi si sentono utili e possono anche fare amicizia con altri della loro stessa età. Solitamente, queste persone sono emarginate e si sentono inutili. Il progetto del coro delle mani bianche secondo me è importantissimo soprattutto per questo: include anche le persone non udenti nel mondo della musica.

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Il secondo progetto, i cori giovanili del Venezuela, è anch’esso inclusivo, solo che il suo scopo non è includere persone con una disabilità, ma persone povere che spesso non si possono permettere di imparare la musica. La funzione sociale di questo progetto è infatti quella di permettere ai bambini e ai ragazzi bisognosi di accedere ad un futuro migliore: senza questo progetto molte persone oggi sarebbero povere e abiterebbero nelle Favelas. Invece, grazie alla musica, molti sono diventati musicisti famosi, abbandonando una vita di violenza e criminalità.

Per esempio, Edicson Ruiz, venezuelano, lavora come primo contrabbassista dei Berliner Philharmoniker. Quindi, questo progetto ha permesso a molti ragazzi di assicurarsi una professione e di costruirsi un futuro. Il documentario che abbiamo visionato in classe racconta anche da quali problemi la musica sottrae questi ragazzi: la povertà e la criminalità.

 

A Caracas, capitale del Venezuela, sono presenti interi quartieri costituiti da Favelas, dove le persone non hanno denaro per procurarsi da mangiare e dove tutti vivono alla giornata: a questi ragazzi manca un futuro. Inoltre, Caracas è anche molto pericolosa: ci sono grate davanti a ogni porta e finestra e le persone hanno paura di fermarsi agli stop, perché c'è il rischio di essere aggrediti. Ma lo scopo di questo progetto è rendere il Venezuela un paese migliore ed è per questo che, secondo me, bisognerebbe proseguire con questo progetto. Infatti, esso permette a molti ragazzi poveri di poter accedere non solo al mondo della musica, ma anche a un futuro migliore. E questa iniziativa non andrebbe solo continuata, ma anche estesa a tantissimi altri paesi, che, come il Venezuela, hanno bisogno di aiuto.

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Francesco Decò

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