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TRA LACRIME E SORRISI

Non sono un bambino che ha particolare paure ma, in passato , mi è capitato di spaventarmi per alcune situazioni. 

Tutti gli anni io e la mia famiglia andiamo in montagna per due settimane a sciare.

Adesso per me non è un problema, anzi è una passione, quando ero piccolo invece avevo il terrore di sciare per la velocità e la paura di cadere infatti, ricordo il giorno in cui io, il mio papà e mio cugino Daniele siamo caduti dopo una curva secca.

Ad un certo punto, ho visto una persona che andava contro mio cugino a gran velocità facendolo finire a terra, mio padre, che era subito dietro, se li ritrovò davanti e finì per ruzzolare al suolo anche lui, è stata una frazione di secondi e non vi dico la paura che ho provato quando ho capito che stava per cadere; il cuore mi batteva all’impazzata, ma nello stesso momento ho sentito gli sci che s’impiantavano nella neve e SBAAMM! Mi ritrovai per terra senza farmi male.

Penso che scrivere della mia esperienza sia stata un’eccellente idea, mi piace parlare delle mie emozioni.

Leonardo Pietralunga

Image by Wladislaw Sokolowskij

QUELLA GIORNATA INDIMENTICABILE

 

Era il terzo giorno delle vacanze estive, mi sono svegliato e preparato con calma, erano le 9:30, ma faceva già caldo; la mamma e il papà erano partiti presto e io avrei trascorso l’intera giornata con il nonno.

Stavo proprio pensando a cosa si sarebbe inventato oggi quando lui mi chiese: “cosa ne dici di costruire un’altalena?”

Non ci pensai due volte e gridai: - SIIII!!!

Arrivati alla cascina del deposito attrezzi, abbiamo preso per prima cosa una sedia in ferro battuto, mentre la tenevo ferma e in alto il nonno gli tagliava le gambe, poi l’abbiamo verniciata di bianco lucido con la bomboletta spry e, mentre si asciugava, siamo andati a cercare delle corde robuste e resistenti ed una trave da posizionare tra i due aceri del nostro giardino.

Dopo pranzo rovistando nel garage ecco che abbiamo trovato due grosse catene perfette per ancorare le corde alla trave.

Manca il tocco finale, prendo dalla mia camera un cuscino morbido per la seduta e “voilà” l’altalena è pronta. Con una bella spinta arrivo con le punte dei piedi fino ai rami degli alberi, respiro un’aria di felicità e soddisfazione.

Non vedo l’ora che tornino mamma e papà per mostrare il mio capolavoro! Finalmente dopo tutte quelle fatiche facciamo una pausa merenda, ne approfitto per riempire la pistola ad acqua e di sorpresa bagnare la maglietta al nonno, che infuriato ma ridendo mi rincorre.

Che magnifica e indimenticabile giornata!

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Leonardo Pietralunga

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