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LO SPORT SENZA CONFINI

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Abbiamo organizzato un’intervista a Vanni Zardi, dirigente dell’interflumina, e a Leo Vighini,  fiduciario mantovano del CIP (comitato internazionale paralimpico).

Cinquant’anni fa, con i comuni di Bozzolo, Viadana e Casalmaggiore hanno dato vita per volontà dei cittadini ad una associazione per ragazzi diversamente abili. All’interno di questa associazione ci sono vari settori: atletica leggera, orienteering e ogni tipo di sport adattato a loro.

Questi ragazzi sono divisi in base alle loro disabilità in modo da rendere le loro attività il più adeguate possibile. Il motto più frequente usato dagli allenatori è “Lo sport è per tutti”. Attualmente Francesca, una ragazza down di venticinque anni, è l’unica atleta allenata in questa società: tutti giorni fa attività sportiva insieme a bambini di terza e quarta elementare, nonostante lei sia più grande, ma questo le ha dato la possibilità di essere sempre più inclusa dal suo gruppo. Francesca inizialmente  non riusciva ad avere contatti fisici con nessuno, ma con grande forza e sacrificio è così arrivata ad interagire con i suoi compagni. Durante il lockdown i ragazzi si sono organizzati continuando a trovarsi nel rispetto delle normative Covid-19, adattandosi a tutte le misure di contenimento. Vanni ci spiega che non ci sono differenze tra disabili e normodotati quando si parla di agonismo: anche loro sono molto competitivi. Leo ci racconta che ha praticato orienteering, ma non potendosi muovere, è riuscito a gareggiare leggendo la cartina e trovando le postazioni delle lanterne, senza poterle vedere davvero. Leo ha anche giocato a calcio da seduto facendo il portiere e parando con la testa, per aiutare il movimento delle mani. Leo, non potendo praticare nessuno sport all’interno di Interflumina, non ha mollato e ne è diventato un dirigente. Tanti ragazzi lottano per non essere discriminati e Vanni ci ripete più volte quanto sia importante INCLUDERE già all’interno delle scuole. Per trasportare i ragazzi l’interflumina ha un pulmino appena acquistato con apposita pedana per poter trasportare le carrozzine nei vari centri sportivi. Nell’associazione interflumina si accolgono ragazzi di tutte le età, ma in genere hanno più di 16 anni, per agevolare gli spostamenti dei genitori. Vanni indossa una felpa del CIP che ha come logo tre gocce di tre colori diversi che vogliono rappresentare il movimento di tutti gli atleti del mondo che lottano senza arrendersi alle proprie disabilità. Leo si occupa di questa associazione come volontario e ci fa capire che questo è lo scopo della sua vita: dedicarsi agli altri collaborando nello sport che ci unisce. Intanto che ci salutiamo, Vanni ci fa notare come la parola paralimpico ci ricordi le rette parallele: lo sport per disabili e non deve viaggiare sempre insieme, senza mai dividersi, come due ruote di una stessa macchina.

Giacomo Tarana

Niccolò Tarana

Matteo Petroselli

Arianna Affini

Greta Boschi

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