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I RICORDI DI NONNA MARISA

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1) Mi chiamo Marisa Agosta, ho 74 anni, titolo di studio medie inferiori.

Ho lavorato per primo all’età di 15 in un piccolo laboratorio di Bozzolo dove si confezionavano pigiami e vestaglie da camera e lì io ero l’addetto alla taglia e cuci. Poi di seguito ho lavorato all’Europhon e per ultimo ho fatto la bidella alla scuola materna di Bozzolo. Mi sono sposata nel 1969, ho avuto 2 figli maschi, che loro a loro volta mi hanno regalato 3 bellissimi nipoti. I miei hobbies preferiti sono il giardinaggio e la cura della mia casa.

 

2)Anni di scuola primaria frequentati e periodo di frequenza.

Ho praticato per 5 anni la scuola primaria, dal 1953 al 1958.

 

3)Nome della maestra/del maestro.

Io non avevo delle maestre, ma delle suore: Suor Candida e suor Laura.

 

4)Numero approssimativo di alunni per classe.

Gli alunni per classe erano circa 30-32

 

5)Clima, atmosfera che si respirava in classe: ansia, paura, serenità, divertimento…

In classe respiravo paura ed ansia di essere interrogata.

 

6)Rapporto con i compagni. Ritratto breve di un compagno in particolare, particolarmente significativo (amico speciale, alunno molto bravo, alunno molto negligente, alunno “diverso” per condizione sociale più elevata o, al contrario, per un particolare disagio economico evidente nelle sue condizioni)

Il rapporto con i compagni era buono, anche perché la maggior parte eravamo vicini di casa, quindi si giocava assieme, si studiava e ci confidavamo gioie e paure.

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7)Rapporto con l’insegnante

Il rapporto con le suore era buono, ma allo stesso tempo era molto rispettoso nei loro confronti.

 

8)Lezioni: programmi, compiti, richieste da parte della scuola verso gli alunni.

I compiti per me erano molto impegnativi ma la cosa però più pesante erano le poesie da imparare a memoria.

 

9)Edificio scolastico: forma, dimensioni, collocazione. Mezzo utilizzato per raggiungerlo.

La scuola era l’istituto di Maria Bambina che si trova a Bozzolo in via Matteotti, un edificio grande perché erano ospitati anche bambini orfani e bisognosi.

 

10)Tempo dedicato allo studio e tempo dedicato allo studio ed ai compiti ogni giorno.

Il tempo per lo studio variava giorno in giorno, l’intervallo a scuola era a metà mattinata, sempre molto desiderato.

 

11)Modalità di svolgimento dell’intervallo. Giochi praticati, tempo dedicato alla ricreazione.

I giochi più divertenti si svolgevano nel cortile, anche nei mesi più freddi: si giocava a nascondino, oppure con le biglie o a ping pong.

 

14)Idea della scuola avuta da bambina mentre frequentava ed idea della scuola che ha ora a pensarci.

Non davo la giusta importanza alla scuola perché pensavo fosse poco necessario, solo dopo ho capito con l’apprendimento e lo studio la vita può solo migliorare

 

15)Impressioni sulla scuola di oggi, vista attraverso le testimonianze di nipoti, bambini di amici, TV…

La scuola di oggi mi sembra più valida perché con la tecnologia a disposizione si possono avere più informazioni su tutte le materie e il modo in cui si possono apprendere tutte le notizie del mondo intero.

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Mattia Biagi

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