LA GITA CON I LUPETTI
Il 20 novembre sono partita per la gita con i lupetti, con destinazione la parrocchia di Calvatone. Quando sono arrivata c’erano già tanti bambini, tra cui i miei amici: Gabriele, Alice,Dea e Luca.
Radunato il gruppo ci siamo messi in cammino verso l’oratorio, dove abbiamo posato lo zaino e i nostri giubbini. Poi gli educatori ci hanno dato la mappa delle “scimmie BANDAR LOG”. Questo gioco era da fare in coppie, io ero con Alessandra che frequenta la prima media.
Siamo partiti alla ricerca delle “scimmie” e abbiamo fatto una lunghissima camminata. Dopo un po’ siamo arrivati in una piccola casetta dove i proprietari ci hanno accolto dolcemente, dentro la casa c’erano tantissime candele che la rendevano più bella. Quando siamo tornati all’oratorio abbiamo fatto merenda e poi giocato liberamente, per cena avevamo il pranzo al sacco.
Dopo aver mangiato, uno dei nostri animatori ci ha raccontato la storia di MOWGLI.
Al termine della storia siamo usciti a fare un gioco divisi in gruppo e la mia squadra ha vinto!
Poi siamo andati a letto però non sono riuscita a dormire perché alcuni dei bambini più grandi facevano arrabbiare. Il giorno seguente abbiamo fatto colazione e poi cantato tutti insieme.
Infine siamo andati a messa e finita la messa mio papà è venuto a prendermi e sono tornata a casa.
E’ stata un’esperienza bellissima, soprattutto perché ho dormito per la prima volta fuori casa con i miei amici!
Matilda Maffezzoni
LA CASTAGNA CHE NON VOLEVA FAR DEL MALE
In Transilvania vive una strana castagna vampira che si chiama RICATSTAGNA.
I suoi genitori le dicevano che doveva fare i dispetti tutti i giorni alle persone, ma lei non voleva farlo.
Io ve la posso descrivere, visto che la conosco bene e la incontro tutti i giorni. E’ alta, magra, amichevole, gentile e ha 20 anni. Ha un profilo Facebook, Instagram e TikTok che usa poco.
Sembra spaventosa e mostruosa, ma se la conosci bene non è così, anzi è molto socievole.
Un giorno era triste in un angolo del bosco e le ho chiesto: “ Perché piangi?”.
La Ricatstagna mi ha risposto: “ Perché non voglio fare i dispetti alle persone!”
La sua mamma di nome Paurosa ed il suo papà di nome Cauro avevano sentito la loro figlia e decisero di lasciarla essere buona come voleva lei.
DEA PESCATORI
​
IL MIO ELEFANTINO
​
Nella mia abitazione in via Antollini numero dieci, c'è una cameretta molto speciale, perché ho conservato tanti peluche, vestitini di quando ero piccola, e libri di lettura.
Nella mia stanza ho sul mio comodino, vicino al letto, un piccolo elefantino ricordo dell'asilo nido.
Queste elefantino è di colore verde e giallo, ha due occhi neri, ha una proboscide corta ed è molto morbido.
Un giorno, mentre era nella mia cameretta, mi sono accorta che l'elefantino stava piangendo, sono subito corsa da lui e gli ho chiesto:
“Cosa ti sta succedendo?” Lui mi hai risposto:
“Visto che fuori c'è il sole potresti portarmi con te a fare una passeggiata?”. Io subito gli ho risposto:
“Ma certo!!!!!. Andiamo subito”.
Mi sono preparata velocemente, ho preso con me l’elefantino e abbiamo fatto insieme una bella passeggiata, in compagnia della mia bicicletta e della mia mamma.
Maddalena Paganini
IL TEMPERINO CHE NON VOLEVA TEMPERARE
A Mentana, un paese vicino a Roma, c'era una scuola frequentata da bambini molto ordinati, avevano l'astuccio sempre con il necessario. Qualche anno fa è arrivato a scuola un temperino molto speciale e mi ha colpito subito perché ha l'aspetto di un piccolo grattugia formaggio.
Lui ha una forma quadrata ma ha i bordi arrotondati, ha un cassettino raccogli trucioli di matita.
Ha due colori, bianco e rosa con un coniglietto bianco.
Da qualche giorno il temperino ha perso le forze e si sente stanco, non tempera più come una volta e spesso ha la manovella bloccata.
“Cosa succede?” gli ha chiesto Anna, la sua vicina di banco.
“Ti vedo molto stanco e anche arrabbiato a me lo puoi dire” ha continuato la compagna.
“Mi sento così perché molti di voi hanno voglia di divertirsi con me e continuano a temperare le punte ai pastelli per fare a gara chi ha il truciolo più lungo.
Alla fine le matite non hanno mai la punta perchè si rompono a continuare a temperarle” ha risposto il temperino.
“Ho deciso: o la smettete di comportarvi così o cambio scuola!”
Anna non voleva che il temperino cambiasse scuola e andò subito a sgridare i suoi compagni.
Da quel giorno tutti hanno smesso di fare le gare con il temperino.
Alice Paroli
​
“IL MIO COMPLEANNO”
Il 26 novembre era il mio compleanno e ho fatto tantissime cose super divertenti: al mattino, a scuola tutti mi hanno fatto gli auguri e le mie maestre mi hanno fatto anche la coroncina. Quando sono tornata a casa c’erano tutti gli addobbi, era bellissimo! Al pomeriggio sono venuti mio zio Marco e le nonne per festeggiare, ci siamo divertiti tanto a ballare,cantare e giocare tutti insieme dopo di che abbiamo mangiato una buonissima torta al limone decorata con la panna e i frutti di bosco. Poi ho aperto i regali che ho ricevuto, mi sono piaciuti davvero tanto, sono state delle vere sorprese! Il giorno dopo al pomeriggio, sempre come regalo di compleanno, siamo andati al cinema, io, la mamma, il papà e mia sorella Evelyn. Il cartone che abbiamo visto si chiama “Encanto”. Per mia sorella Evelyn era la prima volta che andava al cinema ed é stata un po' irrequieta ma contentissima di aver visto un cartone così bello e colorato su uno schermo così gigante! Il film mi è piaciuto tantissimo… La mia parte preferita era quando cantavano,anche a mia sorella Evelyn gli sono piaciute tanto le canzoni. Alla fine del film siamo tornati a casa, ripensando a queste due magnifiche giornate e a quanto è bello trascorrere del tempo insieme!
Matilda Maffezzoni
“Il libro magico”
A settembre la mia scuola come gli altri anni ha acquistato il libro di letture, solo che per me questo è più interessante degli altri, adesso ve lo racconto…
Come quasi tutti i libri la sua forma è rettangolare, con i bordi appuntiti, molto colorato, le sue pagine sono delicate e contengono tanti racconti. Un giorno mentre lo leggevo il libro mi disse:<< cara Matilda dimmi una cosa… Perchè quando mi leggi sei così felice?>>
Chiese il libro; perchè quando ti leggo inizio a viaggiare con la fantasia e tutto quello che ho attorno sembra trasformarsi,
come se tu fossi un libro magico!!! E il libro mi disse di
nuovo:<< Vorrei tanto che tutti i bambini fossero come te,
invece alcuni mi stropicciano, mi scarabocchiano, strappano le mie
pagine e mi appoggiano di qua e di là dimenticandosi di me…
Tu invece sei diversa da quei bambini, mi vuoi bene vero?>>
Ma certo mio libro magico!! Comunque sai cosa ti dico…
Secondo me anche gli altri bambini ti apprezzano solo che a volte
si è un po’ disordinati ma sicuramente impareranno a tenerti con cura e a leggerti con passione perchè la lettura ti insegna tante cose!
Matilda Maffezzoni
​
Descrivere un personaggio
Il mio amico Bruno
C'era una volta in un paese non molto lontano da qui, uno strano personaggio. Il suo corpo era magro e alto.
Il suo viso era allungato: i suoi occhi erano rotondi, il naso a punta e la bocca era piccola. I suoi capelli erano ricci e molto vaporosi.
Amava vestirsi in modo originale: portava sempre un cappello, fiocco a pois, guanti, giacca a coda biforcuta, pantaloni a righe e pattini.
E sulla testa non poteva mancare un cappello a cilindro con fiore. I suoi concittadini dicevano di lui che era un gran giocherellone.
Descrivere il carattere del personaggio
Il mio amico Bruno è un allegro e spensierato acrobata di strada.
Lui è un gran chiacchierone chiunque vede per strada lo ferma e gli parla in modo lento e buffo. E’ un tipo dinamico, sempre in movimento perché gli piace stare con la gente.
Maddalena Paganini